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Mi permetto di replicare al commento riportato da L’Unione Sarda in calce alla mia lettera: non era mia intenzione criticare la nobile tradizione tutta sarda delle “Animeddas”, in quanto ritengo che ci sia un abisso fra questa egregia manifestazione e l’anglosassone Halloween.

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E questo vale anche per il Babbo Natale che, pian piano, sostituisce il Gesù Bambino, al punto che nelle scuole (almeno in quelle toscane, da cui provengo) si vieta il presepe ma guai a chi tocca “Santa Claus”.

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E questo vale anche per l’Epifania che per i figli più piccoli significa la Befana, anziché i Re Magi che annunciano il Bambinello.

In questi giorni, ci si è meravigliati del fatto che prima l’America e poi la Russia abbiano spiato la vecchia Europa, dimenticando che da anni, attraverso il business e la tivù, le superpotenze, attraverso la subdola globalizzazione, ci stanno cambiando la vita e cancellando le tradizioni.

Cosicché, fa più “audience” ciò che diverte anziché ciò che fa riflettere o ricordare.

E guai a quelli (oramai pochi) che la pensano in modo diverso…

 Allegati:

la lettera precedente pubblicata:  lunione-sarda-domenica-3-novembre-2013.pdf

la lettera di risposta: lunione-sarda-martedi-5-novembre-2013.pdf