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Premetto che non mi occupo di politica, ma sono un semplice cittadino preoccupato e mi meraviglia il fatto che, proprio in questi giorni e di fronte a questa ennesima alluvione in Sardegna, nessuno parli del bacino di cianuro di Furtei.

Un sito velenosissimo ed a cielo aperto, residuo della estrazione dell’oro e di un progetto oramai fallito, che in caso di tracimazione potrebbe intossicare o addirittura uccidere popolazioni ed animali, compromettendo le attività agricole del Medio Campidano.

Mettendo a rischio sia l’economia rurale che la alimentazione di gran parte della Sardegna, dato che parte dei prodotti provengono proprio da queste zone.

Uno scenario apocalittico, che - lo stiamo vedendo in questi giorni - dalla fantasia passa alla realtà in un attimo, per l’evolversi di improvvisi eventi naturali.

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Per ciò e per tutto ciò, vengo a rivolgermi a tutte le amministrazioni di competenza, affinché il sito venga immediatamente bonificato: non ci si limiti perciò a presenziare e monitorare questo sito - con una presenza umana 24 ore su 24 - ma si arrivi ad eliminare completamente il pericolo.

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E, intendiamoci, qua non si tratta di propaganda elettorale - qua non si tratta di farsi “paladino delle battaglie perse” - ma questa richiesta viene da un padre di famiglia con figli, che ama la Sardegna e ne auspica la tutela, consapevole cioè non cieca, di tutto il Suo territorio.

PS: per saperne di più, consultate uno dei tanti articoli, quello de “L’Unione Sarda” di tempo fa, cliccando qua

Furtei è a 50 km da Cagliari, ai bordi della SS 131: eccovi le due cartine….

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Ed eccovi la versione stampabile della mia richiesta, in PDF:

per-favore-bonificate-furtei.pdf

Può essere utile vedere il servizio di Carlo Porcedda, edito per “L’Espresso” e messo on line qualche mese fa, cliccate qua

Tutto questo, non per fare politica, né per accusare qualcuno, ma semplicemente per far suonare l’allarme e chiedere l’aiuto, in ginocchio.