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Ridatemi la mia Sardegna, ovvero desidererei tornare alla bellissima terra che ho conosciuto vent’anni fa, la quale bellezza ha portato me e la mia famiglia a trasferirmi da Pisa a Cagliari in sole due settimane.

Qualche minuto fa, al parco sotto casa e rivolgendomi ad un amico, mi è venuto detto che se qualcuno avesse assoldato qualche gruppo terroristico per distruggere il turismo del Sud Sardegna, mai ci sarebbero riusciti bene, così come i responsabili della pubblica amministrazione, comunale, provinciale o regionale che sia.

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Mi spiego meglio: per chi abita in zona Cagliari e volesse recarsi al mare in settimana o ancor peggio nel fine settimana, un tempo - cioè già fino allo scorso anno - esisteva una miriade di possibilità, decine di (stupende) spiagge libere, facilmente raggiugibili.

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Un paradiso, insomma e questa situazione comunque positiva aveva portato la mia famiglia a girarsele tutte, queste spiaggie, partendo la mattina o nel pomeriggio e tornando la sera stessa a casa, evitando ulteriori spese di alloggio o di ristorazione.

Quest’anno, non solo in agosto, ma già dalla metà del mese di giugno, non è più possibile e adesso vi spiego il perché.

Spiaggia del Poetto, comune di Cagliari: è stato ristrutturato il litorale, creando una bella passeggiata (che però non è ancora ultimata, ovvero ci sono ancora ruspe che alzano terra!), ma riducendo del 70 % il numero parcheggi auto disponibili; c’è un servizio bus che va e viene al prezzo di 1,5 euro andata e ritorno, ma a chi serve? Per chi, come noi, è pieno di borse frigo, ombrelloni e quant’altro, non ce la faremo proprio a viaggiare in bus. Risultato: la spiaggia ci sarebbe anche, ma dimenticatevi di poter parcheggiare l’auto, quindi si torna a casa.

Spiaggia del Poetto, comune di Quartu: qua ci sarebbero i parcheggi, ma costano un occhio della testa e, negli spazi auto liberi, ci sono gli extracomunitari che pretendono di essere pagati (spiace dirlo, ma la realtà è questa, anche se loro di qualcosa devono pur campare). La spiaggia del comune di Quartu, comunque, non è bella (la sabbia è piena di terra) ed il mare è pieno di alghe.

Litorale sud est (Solanas, Castiadas, Villasimius): qualche mese fa, a causa di un violento nubifragio, è crollata (tagliata direttamente in due) la variante alla statale 125, la bellissima superstrada che permetteva di “bypassare” la litoranea sempre intasata; il risultato è che, adesso, per recarsi verso Castiadas, occorre farsi il Poetto fino a località “Is Mortorius” (il nome è tutto un programma) e da lì riprendere la variante di cui stavamo parlando. Da considerare che questa problematica, assieme all’enorme traffico di rientro domenicale, porta spesso lunghe code per tutto il suo percorso, con auto intrappolate dentro ciascuna delle 8-10 gallerie fra Castiadas e Is Mortorius. Provate anche voi a restare per ore dentro tunnel lunghi circa 3 chilometri, roba da claustrofobia e film dell’orrore.

Litorale sud ovest (Santa Margherita di Pula, Chia, Tueredda): in questo litorale, la problematica è sempre esistita - niente di nuovo - con un unico particolare: per andare e tornare in queste (stupende) spiagge- dolci e sempre riparate dal maestrale -  esiste un unica statale (la SS 195), con un’unica corsia per l’andata ed una per il ritorno. Capita un incidente, ma anche solo un auto guasta e si resta fermi per chilometri, viaggiando a 10-20 chilometri orari e non c’è nessuna altra alternativa: chiedetelo a chi abita da queste parti e, magari per un’urgenza, deve andare a Cagliari o in ospedale: è tutto chiuso, come una trappola, almeno d’estate.

Litorale ovest (Sulcis Iglesiente, Gonnesa, Iglesias): situazione decisamente diversa per queste zone, che hanno ben 4 strade a disposizione (la ottima SS 130 - sempre libera e ben percorribile - più la “Pedemontana”, più altre due stradine a sinistra ed a destra rispetto alla stessa 130), ma tutto questo crea un ulteriore problema, nel senso che molti cagliaritani in questa estate vanno e vengono (anche in giornata) dal Sulcis-Iglesiente e può capitare che, ad esempio, la spiaggia di Plagemesu (Gonnesa) che aveva spazio per tutti, adesso risulta improvvisamente zeppa e non ce la fa proprio a contenerci tutti, pur essendo lunghissima. Stesso discorso per Cala Domestica, Buggerru, mentre va un poco meglio alle spiagge delle Isole di Sant’Antioco e di San Pietro, ben più lontane però.

Spiace dirlo - allora - ma l’estate 2015 è davvero difficile per i turisti “mordi e fuggi”, mentre è certo più consigliabile soggiornare in ognuna delle suddette località, riducendo perciò ad una sola andata ed un solo ritorno per i 7 o 15 giorni di vacanza.

Buona vacanza a tutti e voi amministratori, svegliaveti e fate qualcosa, grazie.