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Non è un segreto il fatto che la nostra famiglia, da pisana che era - trasferendosi in Sardegna - è diventata selargina: non è stata una scelta, ma una casualità, in quanto il nostro quartiere fa parte del Comune di Selargius.

Non è un segreto il fatto che Pisa e la Sardegna siano legati anche spiritualmente da un forte legame, ma cosa non mi sarei mai aspettato è il nostro attuale Patrono - San Lussorio, martirizzato il 21 agosto dell’anno 304 d.C. - avesse a che fare con l’altrettanto ridente frazione di Pisa, ovvero San Rossore.

Eh, si, perché   “il nome “Rossore” deriva dalla corruzione del nome Luxurius o Luxorius in Ruxurius o Ruxorius operata su alcuni manoscritti (il primo è di origine pisana, gli altri due sono copie tardive e interpolate del primo) che ne raccontano il martirio”.

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Della storia di Lussorio, della sua conversione e del martirio, potete ampiamente leggere, cliccando qua

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(fotografia di Gian Piero, il fotografico, per gentile concessione dell’autore)

E’ interessante sottolineare che lo stesso Lussorio fu martirizzato dal praeses Delphius, Governatore romano della Sardegna e che poco fuori il centro di Selargius possiamo trovare la chiesa di San Lussorio, per saperne di più cliccate qua

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Ma, a questo punto, cerchiamo di capire perché San Rossore (il famoso Parco Naturale di 48 chilometri quadrati) abbia a che fare con questo Santo, venerato tantissimo in Sardegna.

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La risposta possiamo trovarla in diverse fonti storiche:

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“Un’altra tradizione vuole che le reliquie siano conservate a Pisa, trasportate nel 1088 dalla Sardegna alla loro cattedrale, dov’è chiamato san Rossore, nome derivato dalla corruzione nel nome Luxorius in Ruxorius. In attesa di una definitiva collocazione, le reliquie furono deposte in una chiesetta posta di fronte al mare nella selva del Tombolo, non lontano da Pisa, che il vescovo Gerardo diede in dono nel 1085 ai monaci benedettini con l’annesso monastero e la vicina chiesa di San Torpete; donazione confermata nel 1093 dal vescovo Daimberto. Giuseppe Sainati racconta che, durante il restauro dell’arcivescovado di Pisa del 1796, fu ritrovata un’arca di marmo che conteneva delle ossa e tre lamine di piombo con delle iscrizioni. È comunque possibile che una parte delle reliquie del Martire siano conservate in queste due città, è invece certo che la supposta sepoltura di Lussorio, identificata dagli archeologi nella cripta della chiesa a lui intitolata, a Fordongianus, è vuota”

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Nel Museo Nazionale di San Matteo - a Pisa - è tutt’ora conservato il famoso busto (di bronzo dorato, alto circa mezzo metro) di San Lussorio, scolpito nientepopodimeno che da Donatello, cliccate qua

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Fatto sta che - ogni anno, a fine agosto, cioè nella settimana più vicina al 21 agosto, giorno del martirio - in diverse località della Sardegna, Selargius inclusa, si festeggia San Lussorio sia in forma religiosa che in forma civile.

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Per il nostro comune, cioè per scoprire le manifestazioni di quest’anno, raggiungete il sito ufficiale, cliccando qua

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Da notare che - ogni anno, indipendentemente da tutti gli altri appuntamenti - il 21 agosto, nei pressi della chiesa di San Lussorio, questi sono i festeggiamenti:

  • alle ore 19.00: il Santo Rosario;
  • alle 19.30: la Santa Messa solenne cantata;
  • alle 21.30: la “Antica Sagra di San Lussorio“, con degustazione di prodotti selargini e spettacolo;
  • alle 23.15: lo spettacolo pirotecnico.