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Ogni anno, il 28 aprile, in tutta la nostra Isola si festeggia “Sa Die de Sa Sardigna”, dove le iniziali maiuscole ci stanno proprio bene, perché è il giorno più importante, perché per i sardi la Sardegna è la cosa più importante.

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A dispetto di chi, in continente ed in passato, l’ha ricordata per gli assassini e per i sequestri; a dispetto di chi vorrebbe inviarvi la spazzatura e le scorie nucleari della nazione padrona; a dispetto di chi pensa solo a lei d’estate e per le spiagge.

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Si, anche io - d’origine pisana - ogni anno la festeggio e tutto l’anno mi accorgo di quante ingiustizie questa terra sopporta, non a causa della gente comune, ma per colpa di tanti politici che non vogliono valorizzarla, se non per venirci al mare in canottiera.

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E dopo questo mio sfogo, vengo a presentarla, cliccate qua

“La festività vuole ricordare la sommossa dei vespri sardi del 28 aprile 1794 che costrinse alla fuga da Cagliari il viceré Vincenzo Balbiano e i funzionari sabaudi, in seguito al rifiuto di soddisfare le richieste dell’allora Regno di Sardegna per riservare ai sardi le cariche pubbliche, un Consiglio di Stato a Cagliari, vicino alla sede del viceré e l’istituzione a Torino di un Ministero per gli affari della Sardegna. Rientrata la rivolta, alcune richieste furono accolte nel 1796″ (fonte Wikipedia)

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Un video bellissimo ricostruisce praticamente tutto! Cliccate qua

Purtroppo, questo è il secondo anno che ci troviamo a vivere questa Festa senza manifestazioni in piazza o manifestazioni comunque esterne, ma mai come adesso c’è l’urgenza di sentirsi sardi, di sentirci uniti.

Buona “Sa Die” a tutti i sardi, me compreso

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